Oggi è domenica 16 giugno e questa è Occhiaie, la newsletter di Generazione edita da Benedetta Di Placido e Nicoletta Ionta.
E quindi siamo tornati alla solita programmazione.
Le elezioni europee sono oramai passate, e in ogni modo e forma si stanno tirando le somme dei risultati ottenuti, ma noi - per stavolta - abbiamo deciso di occuparci di altro. Tra il 13 e il 15 giugno si è tenuto il G7, il summit dei sette paesi considerati più influenti nel panorama internazionale. Questa volta, l'Italia è il paese ospitante e la Presidente Meloni ha presieduto il vertice. I momenti divertenti sono stati parecchi, imbarazzanti pure. Cerchiamo di capire di cosa si è parlato.
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Iniziamo.
La settimana dal mondo
Ilaria Salis, l'attivista italiana arrestata in Ungheria a febbraio del 2023, è stata liberata in seguito alla sua elezione al Parlamento europeo con Alleanza Verdi e Sinistra.
A Bürgenstock, in Svizzera, è iniziata ieri la Conferenza internazionale sulla pace in Ucraina. Organizzata dal governo svizzero su richiesta dell'Ucraina, la conferenza vede la partecipazione di rappresentanti di circa 90 paesi da tutto il mondo, con l'assenza della Russia. Di più sulle questioni discusse e sullo svolgimento in un articolo qui.
La Commissione Europea ha annunciato dazi fino al 38% sulle auto elettriche cinesi, accusando Pechino di concorrenza sleale ma affermando di non voler una guerra commerciale. In risposta, la Cina ha denunciato le misure come protezionistiche e ha dichiarato che prenderà provvedimenti per difendere i propri interessi.
La procura generale federale russa ha accusato di spionaggio il giornalista statunitense Evan Gershkovich - di questa storia ne avevamo parlato qualche numero fa su Occhiaie proprio qui. Il processo si terrà a Ekaterinburg, negli Urali, in una data ancora da stabilire. Gershkovich rischia fino a vent'anni di carcere.
Lunedì, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione degli Stati Uniti per un cessate il fuoco immediato a Gaza. La risoluzione prevede il rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi, il ritiro delle forze israeliane dalle aree popolate, il ritorno dei palestinesi alle loro case e il via libera a un ampio afflusso di aiuti umanitari. Si attendono ora le risposte ufficiali del governo di Israele e della leadership di Hamas.
Questo simpaticissimo G7
Il G7 o Gruppo dei Sette, è un forum intergovernativo a cui partecipano i sette paesi più rilevanti e influenti nel panorama internazionale, tra cui: Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Italia. Anche l’Unione Europea partecipa con un rappresentante, in questo caso nella figura di Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione Europea. Sicuramente, nelle fotografie che sono circolate in questi giorni, avrete visto qualche altro leader non appartenente ai sette protagonisti del summit. Questo perché, è possibile - sulla base dei temi discussi durante il vertici - richiedere la presenza di altre personalità.
A questo giro sono presenti il Presidente dell’Algeria, il Principe e Primo ministro dell’Arabia Saudita, il Presidente dell’Argentina, il Presidente del Brasile, il Presidente egiziano, il Presidente degli Emirati Arabi Uniti, il Re di Giordania, il Primo ministro indiano, il Presidente del Kenya, il Presidente dell’Unione africana, il Presidente del Sudafrica, il Presidente della Tunisia, il Presidente turco, il Presidente Ucraino e il Papa. Questo lungo elenco per dire, quindi, che, sostanzialmente, i sette del Gruppo sono chiamati a incontrarsi privatamente e prendere delle decisioni, ma gli altri attori in campo avranno un ruolo simbolico, oltre che di pressione.
Il vero scopo di questo tipo di vertici è facilitare la presa di decisioni economiche che siano condivise - sostanzialmente - dagli attori più importanti nel panorama politico e geografico mondiale. Le nazioni chiamate a partecipare rappresentano il 67% della ricchezza netta mondiale, il 70% se consideriamo anche l’Unione Europea.
Il summit di quest’anno si è tenuto a Borgo Egnazia, nel paese di Savelletri di Fasano in provincia di Brindisi. Il luogo, in realtà, è una grande masseria che di un classico borgo ha davvero poco: da tempo è considerato come uno dei luoghi più belli della Puglia, per questo è inaccessibile ai più, rappresentando una meta di lusso. Si tratta di un insieme di ville ed edifici in stile pugliese, costruite con i materiali tipici delle architetture del posto.
Essere il paese ospitante significa doversi occupare dell’accoglienza di tutte le parti coinvolte: dalla scelta della location alle attrazioni con cui stupire i propri corrispettivi internazionali. La Presidente Meloni, ha deciso di aprire il G7 con la discesa di alcuni paracadutisti dell’Esercito, che hanno destato non poco divertimento negli spettatori, soprattuto il Presidente degli Stati Uniti Biden. C’è un video che si può vedere qui.
L’agenda del summit, nonostante la frenesia del periodo post-elezioni europee, è piuttosto fitta. Si è parlato di un accordo riguardo futuri prestiti all’Ucraina: è stato deciso che verranno concessi più di 50 miliardi di euro, con lo scopo di sostenere militarmente il paese. Nello specifico, gli Stati Uniti offrono 50 miliardi di dollari, avendo - inoltre - siglato un accordo bilaterale di 10 anni, con cui la presidenza Biden si impegna a sostenere militarmente l’Ucraina. L’accordo vincola anche le futuro amministrazioni, anche nel caso in cui a novembre vinca il candidato repubblicano Donald Trump. Il Consigliere degli Stati Uniti per la Sicurezza, Jake Sullivan, ha detto: «Vogliamo dimostrare che gli Stati Uniti supportano il popolo ucraino, che gli stiamo vicino e che gli aiuteremo a occuparsi della loro sicurezza e dei loro bisogni non solo domani, ma anche nel futuro». Altri 5 miliardi di euro verranno messi dal Canada e 2 miliardi dal Giappone - l’Unione Europea, invece, deciderà quanto mettere a disposizione nel prossimo Consiglio Europeo.
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Si è poi parlato molto di Medio-Oriente. Ricorderete che negli scorsi giorni gli Stati Uniti hanno proposto un piano in tre fasi per cessare la guerra a Gaza. Adesso che le parti coinvolte stanno valutando come procedere, Sullivan ha dichiarato che il Presidente Biden sta chiedendo supporto ai Sette paesi, in modo che «possa avere il loro pieno appoggio per ciò che sta facendo». Di questo - e di altro che riguarda gli Stati Uniti - ne parliamo ogni mercoledì dentro Quarantasette, la nostra newsletter sulla campagna elettorale americana. Puoi iscriverti qui.
La partecipazione del Papa non ha avuto solo il ruolo di riferimento spirituale e religioso, ma si è occupato di trattare largamente il tema dell’intelligenza artificiale. Ha detto che l’AI è uno strumento che potrebbe rendere più democratica la conoscenza e alleviare la condizione umana (senza spiegare ulteriormente cosa intenda). Ma ha anche avvertito i leader rispetto ai rischi che secondo lui l’umanità sta correndo, in riferimento soprattuto all’uso di armi letali gestite dall’AI. Ha detto: «Nessuna macchina dovrebbe scegliere se togliere a vita ad un essere umano». La richiesta di regolamentazione da parte del Papa, passa per il desiderio della stipulazione di un trattato globale che possa occuparsi del tema. Quel che ha ottenuto da questo G7, invece, è una maggiore intenzione condivisa a monitorare l’operato di quelle aziende che hanno a che fare con strumenti d’intelligenza artificiale, in modo che possano farlo in modo etico e sicuro.
Non ci poteva essere un G7 in Italia senza un punto all’ordine del giorno sulla questione dell’immigrazione illegale. Meloni ha detto: «c’è una questione fondamentale che l’Italia ha messo al centro della presidenza (del G7, ndr), che è la questione migratoria, per cui ci si sta preoccupando sempre di più del ruolo delle organizzazioni di trafficanti, che stanno chiaramente sfruttando la disperazione di alcune persone». La Presidente Meloni ha di nuovo discusso del suo piano d’investimento nelle nazioni africane, che qui conosciamo come il nebbioso “Piano Mattei”. A riguardo, ha detto che l’Italia vuole: «Dedicare un ampio spazio ad un altro continente che è fondamentale per il futuro di tutti, cioè l’Africa, con le sue difficoltà e le sue opportunità».
Occuparsi della migrazione, ha detto il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel: «È una sfida comune. Questa è la strada che intendiamo precorrere, insieme ai nostri partner, per chiarire che questa coalizione combatterà contro i criminali».
Al termine di questo G7 - come spesso avviene - è stata adottata una dichiarazione finale. In tutto sono state scritte 36 pagine, che potete consultare qui e in cui - tra le varie cose - si ritorna sul summit di Hiroshima dell’anno precedente, si legge: “Ribadiamo i nostri impegni assunti nel Comunicato dei leader di Hiroshima per l’accesso universale a servizi sanitari adeguati, convenienti e di qualità per le donne, compresi la salute sessuale e riproduttiva e i diritti per tutti”. In realtà, questo dell’interruzione di gravidanza è stato un tema-non-tema del vertice, sollevato dal Presidente Macron che - solo pochi giorni fa - ha riaperto la campagna elettorale interna alla Francia, dopo aver sciolto il Parlamento per la grande sconfitta europea.
Parlando alla stampa, ha detto «mi dispiace che la parola sia sparita», riferendosi alla questione dell’aborto, non nominata ne trattata come uno dei punti dell’agenda al G7. Recentemente, in Francia, il diritto ad un aborto sicuro è invece entrato nella Costituzione e quindi - commendando - Macron ha aggiunto: «Ci sono sensibilità diverse». Meloni, poi, ha ripreso questo affronto con la stampa, sostenendo che il Presidente francese sia facendo campagna elettorale per il ritorno alle urne in Francia, programmato per il 9 giugno. Se avete voglia di vedere il loro gelido saluto, potete farlo qui:
A cura di Benedetta Di Placido (@ben.detto)
Intervallo
Queenie Jenkins (Dionne Brown) ha 25 anni, vive nel sud di Londra, e fa un lavoro che proprio non vorrebbe fare. Dopo una dolorosa rottura con il suo ragazzo Tom (interpretato da Jon Pointing), Queenie cerca conforto nei posti sbagliati e inizia a capire che deve affrontare il suo passato prima di potersi ricostruire. Nonostante Queenie sia una comedy, la serie assume progressivamente toni più scuri e crudi, esplorando temi come il razzismo, le lotte familiari e il trauma. La serie è basata sul romanzo di successo di Candice Carty-Williams, definito dall’autrice il suo "Black Bridget Jones".
Queenie è uscita il 7 Giugno su Hulu, ma si trova anche su Disney Plus.
Da Generazione
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Un’intervista a Francesca Albanese a due anni dall’inizio del suo mandato - di Jonathan Piccinella e Letizia Sala
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