Quello che è successo dopo le Elezioni Europee
C'è anche un post-elezioni, la settimana dal mondo e l'intervallo di oggi
Oggi è domenica 23 giugno e questa è Occhiaie, la newsletter di Generazione edita da Benedetta Di Placido e Nicoletta Ionta.
Ci eravamo lasciati lunedì 10, nel pieno delle conseguenze delle Elezioni Europee. Mai ci eravamo sentite così esauste, e cercare di capire tutto ciò che era accaduto quella notte ci ha probabilmente tolto qualche anno di vita. Ma le cose non finiscono di certo qui: il voto è solo l'inizio di una serie di meccanismi che ci condurranno al completo rinnovamento delle cariche europee, indispensabili per il funzionamento dell’Unione.
Oggi vediamo cosa è successo in Europa da dopo le elezioni in poi, che cosa sono i “top jobs” europei, e cerchiamo di capire perché tutti ne vogliono uno.
Iniziamo.
La settimana dal mondo
Lunedì il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato il Nature Restoration Law, un regolamento che rientra nel quadro più ampio del Green Deal. L’obiettivo delle leggi approvate è di ripristinare le condizioni naturali nel 20% della superficie terrestre e marina dell’UE, entro il 2030. L’Italia (ma non solo) ha votato contro l’approvazione del regolamento.
Il ministero del Commercio cinese ha detto di aver aperto un’indagine “antidumping” sulle importazioni di carne di maiale dall’Unione Europea. Indagini di questo tipo si intraprendono quando i prodotti importati vengono venduti a prezzi più bassi di quelli prodotti dal paese. La settimana scorsa la Commissione Europea ha aumentato i dazi sull’importazione di auto elettriche dalla Cina, che saranno effettive da luglio.
Narges Mohammadi, l’attivista iraniana che lo scorso anno ha vinto il premio Nobel per la Pace, è stata condannata ad un altro anno di carcere in Iran. Lo ha fatto sapere il suo avvocato martedì 18
La Camera dei deputati ha approvato la legge sull’autonomia differenziata, un provvedimento di cui si è occupato soprattutto il ministro degli Affari regionali Calderoli, della Lega. La legge approvata determina l’iter che le regioni dovranno seguire per negoziare con governo e parlamento l’attribuzione di poteri
In questi giorni sono morte circa 1000 persone in pellegrinaggio alla Mecca. L’Hajj è l’annuale pellegrinaggio verso al Mecca, che quest’anno è stato tra venerdì 14 giugno e mercoledì 19. La Mecca si trova in Arabia Saudita dove in questo momento le temperature viaggiano sui 44-50 gradi.
How to get away with a top-job
La scorsa settimana ci eravamo salutati facendo un riepilogo degli sviluppi avvenuti al G7 di Borgo Egnazia, in Puglia. Tra le altre cose, il Summit è stato caratterizzato da discussioni informali sulla distribuzione dei ruoli chiave dell'Unione Europea, in preparazione di una cena che si sarebbe tenuta a Brussels lunedì 17 Giugno. Al termine del vertice, sia il Presidente francese Emmanuel Macron che il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, si erano detti ottimisti riguardo una rapida decisione sulle nomine UE. Ecco, non è andata proprio così. Vediamo perché.
Durante la cena privata di lunedì sera, i 27 leader dell'UE si sono riuniti per arrivare a un possibile accordo per la riconferma di Ursula von der Leyen per un secondo mandato come presidente della Commissione europea, insieme ad altre tre nomine di alto livello dell’UE, ovvero la Presidenza del Parlamento, quella del Consiglio dell’UE, e il ruolo di Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Un po’ di chiarezza sui termini prima di andare avanti: in gergo politico, per fare riferimento all’insieme di questi incarichi si parla spesso di "top jobs", che in italiano possiamo tradurre in “lavori al vertice”.
Le nomine vengono decise in seguito alle elezioni del Parlamento Europeo, tenendo conto dei risultati elettorali, in quanto la distribuzione deve necessariamente riflettere gli equilibri politici all'interno dell'Unione. Proprio per questo, il Presidente della Commissione europea, è tradizionalmente scelto dal partito che ottiene il maggior numero di seggi al Parlamento europeo - tradizionalmente il Partito Popolare -, mentre altre posizioni, come il Presidente del Consiglio europeo e l'Alto Rappresentante, sono negoziate tra i gruppi politici maggioritari. Per sapere di più su come vengono effettivamente scelti i top jobs, consiglio questo articolo de IlSole24.
Il ruolo di Presidente della Commissione Europea è il più influente tra le istituzioni dell'UE, in quanto non solo può proporre nuove leggi, ma è anche l'organo esecutivo supremo dell'UE. Come vi avevamo raccontato qui, l'attuale leader, Ursula von der Leyen, del Partito Popolare Europeo (PPE) - seppur con qualche difficoltà - mira a un secondo mandato. Il Presidente del Consiglio europeo, invece, presiede i vertici dei leader nazionali dell'UE, e definisce l'agenda politica del blocco: il ruolo è ricoperto dal liberale francese Charles Michel, appartenente al gruppo Renew. L'Alto Rappresentante per la Politica Estera guida la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione e presiede le riunioni dei ministri degli Esteri e della Difesa. Attualmente, la carica di Alto Rappresentante per la Politica Estera è ricoperta dai socialisti e a capo c'è Josep Borrell, di cui abbiamo spesso parlato qui su Occhiaie per le sue dichiarazioni in merito alla situazione in Palestina.
In base ai risultati, al Partito Popolare Europeo andrà la presidenza della Commissione Europea, insieme al primo mandato del Presidente del Parlamento, con la riconferma dell’attuale Presidente Roberta Metsola. I Socialisti, il secondo gruppo più grande, puntano alla posizione del Consiglio, proponendo Antonio Costa, ex primo ministro portoghese. La carica di Alto Rappresentante potrebbe invece essere affidata alla liberale Kaja Kallas, attuale Prima Ministra dell’Estonia.
Ma torniamo a noi. Lunedì scorso ci si aspettava di raggiungere un accordo su questi nomi in maniera ufficiale, ma ci sono stati alcuni eventi che hanno impedito di concludere l'intesa. In primo luogo, c’è stata qualche tensione tra i leader: secondo quanto riportato dal sito di informazione Politico, Giorgia Meloni, leader del gruppo Conservatori e Riformisti Europei (ECR), si è detta insoddisfatta in merito lo svolgimento delle trattative.
L'atmosfera delle discussioni è stata inasprita da un incontro a porte chiuse svolto tra i leader nazionali dei soli tre maggiori partiti politici dell'UE: il Partito Popolare Europeo (PPE) della von der Leyen, i Socialisti e Democratici e il liberale Renew. Meloni si è quindi ritrovata marginalizzata e ridimensionata alla cena, in quanto, tradizionalmente, sono sempre i tre grandi gruppi a tenere i negoziati per i top jobs, e, sia il gruppo dei Socialisti e Democratici che quello di Renew hanno in passato giurato di non voler trattare con Meloni: "Se la coalizione si espande, dovrebbe essere con i Verdi e non con l'ECR", ha dichiarato Giacomo Filibeck, segretario generale del S&D.
In secondo luogo, a complicare la situazione è stata la proposta del Partito Popolare Europeo, che, con i suoi 189 seggi, ha chiesto ai socialisti di assumere uno dei due mandati del Presidente del Consiglio Europeo. In realtà, il mandato ufficiale del Presidente del Consiglio Europeo è di 2,5 anni, ma solitamente viene rinnovato per due consecutivi, e, fino ad ora, la persona scelta è sempre stata confermata al suo posto fino a fine legislatura.
La situazione ha poi subito un’altra svolta mercoledì, quando il gruppo di Meloni ha annunciato l'ingresso della delegazione rumena di AUR, insieme a alcuni ex MEP del partito francese Reconquête, tra cui Marion Maréchal, nipote di Marine Le Pen, facendo diventare l'ECR il terzo gruppo più grande nel Parlamento e superando i Liberali. Questo cambiamento rimescola le carte in gioco nelle trattative per i nomi al vertice, consentendo a ECR di rivendicare finalmente un posto al tavolo.
Come riportato da Politico, Sandro Gozi, uno dei principali eurodeputati di Renew, ha minimizzato la prospettiva che l'ECR, possa cambiare radicalmente l'equilibrio di potere nell'UE. "Penso che la volontà di creare una nuova maggioranza pro-europea tra il Partito Popolare Europeo, i socialdemocratici e Renew sia molto chiara", ha dichiarato.
Ora tutto è stato rinviato al Consiglio Europeo di fine giugno, che si inizierà giovedì 27.
Intervallo
Da qualche giorno la cooperativa Gff, ramo dell’assemblea permanente della GKN che sta lavorando per la re-industrializzazione partecipata della fabbrica, ha emesso un pacchetto solidale di un milione di azioni. Si tratta di un passaggio iniziale della campagna “100 per 10.000” con cui cittadini, associazioni, movimenti, privati e chiunque altro possono acquistare delle azioni del pacchetto solidale, oppure fare una donazione.
Per saperne di più e per supportare concretamente la GKN potete leggere qui.
Da Generazione
Un reel per capire cosa è successo veramente a Napoli e dintorni nei giorni del bradisismo, di Francesco Miragliuolo
Il report europeo sull’informazione in Italia, bloccato per non irritare Meloni e concludere le nomine, di Benedetta Di Placido
Fare gli infermieri in Italia è diventato praticamente impossibile, di Delia Starace
Satnam Singh è morto per colpa dei suoi padroni, di Jonathan Piccinella
Greenpeace Italia e ReCommon fanno ricorso alla Corte di Cassazione. Eni sta rendendo impossibile questo processo, di Benedetta Di Placido e Ilaria Ferraresi
Il sistema culturale è talmente al collasso che ora nei luoghi più sensibili si possono organizzare cene dei brand, di Alessia De Santis
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