Più parole si hanno
e meno si alzano le mani, le altre notizie dal mondo e l'intervallo di oggi
Oggi è domenica 26 novembre e questa è Occhiaie, la newsletter di Generazione edita da Benedetta Di Placido e Nicoletta Ionta.
Ciao,
siamo Benedetta e Nicoletta e questa è sempre Occhiaie.
Ieri è stata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che quest’anno è stata più significativa di altre per molte ragioni che immaginiamo conosciate. Il giorno dopo è sempre quello in cui le cose tendono a prendere la strada dell’affievolimento, noi vorremmo tentare di non mollare questo filo.
Iniziamo.
La settimana dal mondo
Il Partito per la libertà di Geert Wilders ha ottenuto una significativa vittoria alle elezioni anticipate nei Paesi Bassi, conquistando il 23,5% dei voti e 37 seggi. Le elezioni si sono tenute dopo l'uscita di scena lo scorso luglio di Mark Rutte, leader del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia e alla guida del Paese da ben 13 anni. Per saperne di più sulla figura di Wilders consiglio questo articolo di La Svolta, che ne ripercorre la storia politica.
Una notizia che ha sconvolto l’intero mondo del tech questa settimana è stato il licenziamento di Sam Altman, CEO e fondatore di OpenAI,organizzazione di ricerca sull'intelligenza artificiale americana e creatrice di ChatGPT. Della Succession - e torniamo sempre qui - della Silicon Valley ne ha parlato bene Wired, testata che si occupa di tecnologie emergenti e dei suoi impatti sulla cultura, l'economia e la politica. Per saperne di più qui, e qui.
All’inizio di questa settimana Israele e Hamas hanno concordato una tregua di quattro giorni con uno scambio di ostaggi e prigionieri. Hamas rilascerà 50 ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza, mentre Israele libererà 150 palestinesi dalle carceri israeliane. Durante la tregua, sono previsti anche l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, che è stata soggetta a un assedio e bombardamenti israeliani a seguito degli attacchi di Hamas il 7 ottobre scorso.
Un po’ di contesto: Stefanos Kasselakis è un imprenditore di 35 anni ex trader di Goldman Sachs, che lo scorso settembre è stato eletto leader di Syriza, il principale partito di sinistra in Grecia. Kasselakis era stato eletto nonostante alcune tensioni, ottenendo però il 56% dei votidai membri del partito. La campagna era stata caratterizzata da una forte competizione interna che aveva evidenziato profonde divisioni all'interno della formazione politica.
Il partito è in crisi sin dall'inizio di novembre, con una perdita significativa di parlamentari e dirigenti: la controversia principale ruota attorno alla figura di Kasselakis, accusato di non avere esperienza politica nel Paese - fino a pochi mesi fa viveva negli Stati Uniti- , e di essere lontano dalla tradizione di sinistra.
Ma è stata la giornata di mercoledì a registrare la scissione fatale: 57 membri del comitato direttivo hanno lasciato il partito. Effie Achtsioglou, ex ministra del Lavoro che era stata sconfitta da Kasselakis nelle primarie di settembre, guida la nuova fazione dissidente, che, secondo gli osservatori, punta a diventare la principale formazione di sinistra in vista delle elezioni europee del 2024.
Questi giorni, spiegati (con grande preoccupazione)
La notizia della scomparsa di Giulia Cecchettin e del suo assassino ed ex-fidanzato Filippo Turetta, è arrivata nella notte tra sabato 11 e domenica 12 novembre. Dalle ricostruzioni è emerso che lui era andato a prenderla verso le 23, per passare qualche ora insieme. I due si erano lasciati da tempo per desiderio di Giulia, ma avevano continuato a frequentarsi e studiare insieme. Da quanto affiorato da questo audio diffuso dalla famiglia di Giulia, le ragioni dietro il prolungamento del loro rapporto non provenivano da una serena volontà di entrami, quanto più da un meccanismo di ricatto emotivo che Filippo esercitava su Giulia, facendole temere che il suo allontanamento lo avrebbe portato a compiere gesti autolesionisti.
Le testimonianze raccolte hanno ricostruito gli spostamenti dei due, secondo quanto organizzato da Turetta. Alle 23:15 un uomo ha detto di aver avvistato dal proprio balcone la coppia che litigava, poco lontano da casa di Giulia. Mentre l’uomo chiamava il 112, la macchina con Giulia e Filippo a bordo è partita.
I giorni successivi, se li ricordate, sono stati una ricerca conciata dei due, sulle tracce della Punto nera di Turetta. La sorella di Giulia, aveva già iniziato ad utilizzare i social a questo scopo, condividendo in tutte le lingue dei Paesi potenzialmente coinvolti i manifesti identificativi della sorella. E infatti, Turetta oltrepassa i confini italiani, arrivando Austria e poi in Germania. Venerdì 17 la procura di Venezia apre un’inchiesta per tentato omicidio, dopo essere entrati in possesso di un video di alcune telecamere di sicurezza che vedono Filippo aggredire Giulia, poi costringerla ad entrare in macchina, sanguinante.
Il giorno dopo, sabato 18, arriva la notizia del ritrovamento di un cadavere nel comune di Barcis, in Friuli. Il corpo, coperto da alcune buste dell’immondizia e abbandonato ai piedi di un sentiero della val Caltea, è di Giulia Cecchettin. Giulia, dicono i medici legali coinvolti, è stata uccisa con 20 coltellate. La sua autopsia sarà a dicembre.
Domenica 19, Turetta viene identificato ed arrestato in una zona al sud della Germania. La sua auto si trovava al bordo dell’autostrada, senza benzina e soldi. Una volta fermato è stato detenuto in Germania, a seguito dell’accettazione da parte sua dell’estradizione - cioè del ritorno in Italia secondo un meccanismo di cooperazione tra Stati. Sabato 25 è tornato in Italia, a Venezia, su un volo di Stato.
Ricostruendo i fatti, le accuse che pendono su di lui sono variate dalle prime. Oggi è indagato per omicidio volontario aggravato dal vincolo affettivo, disciplinate dall’articolo 577 del Codice penale.
Quando è stata comunicata la notizia della morte di Giulia, diverse persone hanno preso parola. Come sicuramente avete sentito, quelle più sensate sono state pronunciate da sua sorella, Elena.
In una lettera indirizzata al Corriere del Veneto, Elena parla di argomenti strettamente legati al femminicidio di sua sorella, ma che raramente trovano spazio e ascolto in queste circostanze: la cultura dello stupro, la necessità di una rivoluzione culturale, le colpe da distribuire in maniera equa. E’ stato sorprendente per tutti ascoltare un’intelligenza ed una lucidità simili in un momento così doloroso.
Elena ha anche fatto un intervento alla trasmissione Diritto e Rovescio, di Rete 4. Le parole che ha utilizzato, anche qui sorprendenti, sono state rivoluzionare per il livello dei dibattiti che di solito seguono a questo tipo di fatti di cronaca. Ha specificato come Turetta non sia un mostro, un malato, ma sia l’esatto prodotto della società che l’ha cresciuto. E come lui molti altri.
Parlando invece a dei giornalisti, ha aggiunto un altro elemento importante ed imprescindibile. Questa questione riguarda tutti gli uomini.
Quello con cui rimaniamo in mano, oggi, è molto poco se non niente. E persino quel niente riesce a risultare particolarmente demoralizzante. Per sapere cosa ha tentato di fare il nostro governo e gli addetti ai lavori, con buona pace di chi spera che sia qualcosa di buono, c’è questo numero di Buone Intenzioni.
Di altre cose dette bene, lascio qui:
Il femminicidio di Giulia Cecchettin ci dice tante cose: ora dobbiamo ascoltarle - di Nicola Lagioia su Lucy
Una puntata di Metropolis di Repubblica con Chiara Valerio, che coglie nel segno ogni cosa e risulta essere anche molto emozionante
Gli uomini nel dibattito sul femminicidio, secondo le femministe - Il Post
E poi, davvero, quel che dice Elena.
A cura di Benedetta Di Placido (@ben.detto)
Intervallo
Allora. Un termine che utilizzo spesso per parlare delle mie nuove ossessioni è il verbo inglese to spiral, o più semplicemente spiraling. In breve: secondo Urban Dictionary, il termine "spiraling" è utilizzato per descrivere un flusso di pensieri che si concentrano su una persona o su una situazione, che può assumere connotazioni positive o negative. L'origine di questa espressione è attribuita al gergo degli influencer dei social media di New York.
Ecco. Questa settimana non parliamo di New York, ma parliamo di Parigi, e più in particolare della Parigi sotterranea. Nelle ultime settimane, milioni di utenti su TikTok hanno iniziato a discutere dei 285 km di passaggi sotterranei delle catacombe di Parigi, dopo la pubblicazione di un video in cui un gruppo di ragazzi esplorava un'entrata non regolamentata.
Le Catacombe di Parigi sono un vasto labirinto sotterraneo di gallerie e tunnel che originariamente fungevano da cave di pietra. Nel corso dei secoli, sono diventate una sepoltura per le ossa provenienti dai cimiteri sovrainterrati, creando un ambiente unico decorato con ossa umane.
In risposta, la creator americana Americanfille, ha poi condiviso un monologo - che oggi conta circa 46,7 milioni di visualizzazioni - , sostenendo l'esistenza di una comunità segreta nelle profondità della rete. Le autorità francesi l'hanno criticata per diffondere teorie cospirative assurde, e di cercare di dissuadere l'esplorazione del labirinto sotterraneo. Questo ha portato migliaia di persone a condividere storie e teorie della cospirazione sulle presunte comunità nascoste, generando i racconti più disparati. Sul tema c’è un film horror, "As Above, So Below", uscito nel 2014 e si trova su Amazon Prime.
A cura di Nicoletta Ionta (@nicolettaionta)
Da Generazione
E’ uscita la nostra prima indagine! La Regione Lazio ha regalato 400 posti letto degli studenti al Ministero degli Esteri - di Matteo Fantozzi
“La Chimera” di Alice Rohrwacher, o del moderno Prometeo - di Elena Tronti
Cosa fare in caso di revenge porn, una guida legale - di Alessia De Santis
Come internet ha unito patriarcato e capitalismo - di Luigi Briante
Comunque vada, Occhiaie torna domenica prossima alle 9:30.
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