Quello del Beccaria non è solo un caso
Ce ne sono molti di più, le notizie dal mondo e l'intervallo di oggi
Oggi è domenica 5 maggio e questa è Occhiaie, la newsletter di Generazione edita da Benedetta Di Placido e Nicoletta Ionta.
Il 13 aprile, 13 agenti del carcere minorile Cesare Beccaria, a Milano, sono stati arrestati, e 8 sono stati sospesi dal loro incarico - nell’ambito di alcune indagini della procura di Milano. Le accuse riguardano alcuni episodi violenti avvenuti nel carcere, che vanno da generici maltrattamenti, a lesioni, fino a torture. Nei giorni successivi si è capito di più di quello che è accaduto: sono state diffuse delle immagini e si è iniziata a ricostruire la dinamica delle violenze subite dai detenuti.
Oggi cerchiamo di ricapitolarle.
Iniziamo.
La settimana dal mondo
A partire dalla prossima settimana, il presidente cinese Xi Jinping farà il suo primo viaggio in Europa dopo cinque anni, visitando Francia, Ungheria e Serbia. La visita giunge in un momento di crescente tensione a causa dei recenti scandali di spionaggio - ne avevamo parlato qui - e della posizione cinese in merito alla guerra in Ucraina. Lunedì Xi è atteso a Parigi, dove incontrerà il presidente Macron e la presidente della Commissione Europea von der Leyen.
Proprio in previsione della visita di Xi, il Presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e le loro mogli hanno condiviso una cena privata a Parigi di cui si è parlato molto. La cena mirava a trovare un terreno comune e a superare le divergenze tra i leader. In proposito, ho letto un interessante articolo questa settimana scritto dal giornalista francese Pierre Haski, poi tradotto da Internazionale, dal titolo “Macron usa la gastrodiplomazia per conquistare Scholz”.
Giovedì si sono tenute le Local Elections in Inghilterra, per il rinnovo di circa un centinaio di consigli comunali in Inghilterra. Il Partito Conservatore, al governo nazionale da quasi quindici anni ha subito una delle peggiori sconfitte elettorali degli ultimi 40 anni per il partito. Di più sui risultati qui.
Si sono intensificate le manifestazioni in Georgia, contro la proposta di legge sugli “agenti stranieri”, che imporrebbe gravi restrizioni a tutte le associazioni che ricevono almeno il 20 per cento dei propri fondi dall’estero. La proposta, soprannominata "legge russa", è simile a una normativa in vigore da anni in Russia, e potrebbe minacciare la libertà di stampa e la società civile, richiamando le tattiche utilizzate per limitare l'indipendenza dei media e delle organizzazioni non governative nel Paese di Putin.
Ci sono stati più di duemila arresti negli Stati Uniti, in seguito alle proteste pro Palestina in molti college statunitensi. Dell’importanza delle proteste, e su cosa è successo più nel dettaglio, ne ha parlato Benedetta su Quarantasette nella newsletter di questa settimana.
Israele ha dato una settimana a Hamas per accettare un accordo di cessate il fuoco, altrimenti avvierà un'operazione militare a Rafah. La notizia è stata data dal Wall Street Journal, si legge qui.
I fatti del carcere minorile Beccaria
L’associazione Antigone, che da 33 anni si occupa di giustizia penale e diritti dei detenuti, si è espressa riguardo i recenti fatti nel carcere minorile Beccaria e ha detto: «relativamente alle violenze denunciate nell'Istituto Penale per Minorenni (IPM) Beccaria di Milano, ci auguriamo che le indagini facciano chiarezza su quanto sarebbe accaduto. È una buona notizia, nonché uno dei lasciti positivi della legge che punisce la tortura, che sta rompendo anche il muro di omertà che spesso si registrava, che il caso sia emerso anche con il contributo diretto dell'amministrazione penitenziaria».
Le indagini sono infatti iniziate a partire da alcune segnalazioni inviate alla Procura di Milano da parte delle madri dei detenuti, da alcune psicologhe dipendenti del penitenziario e da Francesco Misto, Garante dei diritti delle persone private della libertà del comune di Milano. La ricostruzione nasce da alcuni fatti di agosto 2022 e dalla presunta omissione delle torture cui è stato sottoposto un 17enne detenuto. Da qui, le accuse si sono allargate e ad oggi gli agenti sono accusati di aver picchiato e torturato diversi ragazzi - fisicamente e psicologicamente - e di aver falsificato le relazioni di servizio per nascondere quello che accadeva. I detenuti erano spesso costretti ad assistere ai maltrattamenti degli altri o ad ascoltare le loro urla mentre venivano picchiati. Secondo la giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano, Stefania Donadeo, si tratterebbe di: «un sistema consolidato di violenza reiterate, vessazioni, punizioni corporali, umiliazioni e pestaggi di gruppo» e che «la diffusione ormai sistematica della violenza ha determinato anche negli stessi detenuti la maturazione di un’idea di normalità della stessa».
Il Manifesto e la Repubblica, hanno diffuso nei giorni scorsi alcune testimonianze dei detenuti, che raccontano di come fossero ormai abituati a subire quelle violenze: «ci eravamo coperti con tanti vestiti a strati perché così avremmo sentito meno le botte», e ancora, «mi hanno svegliato e mi hanno picchiato mentre ero in cella con un altro, mi hanno portato giù in una stanza singola e lì mi hanno picchiato in faccia, sul naso, che mi faceva tanto male. Mentre mi picchiavano dicevano ‘sei venuto ieri… e fai così, sei un bastardo, sei un arabo zingaro’». Queste violenze, ha spiegato la pm Rosaria Stagnaro - ma anche quest’ultima testimonianza - avvenivano nelle celle prive di telecamere, che i detenuti definiscono “di isolamento”, dove avvenivano i pestaggi più gravi. Gli agenti, racconta il Manifesto, avrebbero usato dei «sacchetti tipo di sabbia per picchiarli, per non lasciare tracce». Una testimonianza raccolta da Repubblica, invece, dice: «dalla bocca perdevo sangue, piangevo perché mi hanno dato tante botte. Quella notte non ho dormito, mi facevano male le costole, i denti, la testa. Mi hanno detto: ritira la denuncia o avrai problemi». Il caso più grave, quello riportato da più giornali, racconta di un detenuto che è stato portato in una cella di isolamento, spogliato e ammanettato, poi picchiato da sei agenti, per aver reagito alle molestie sessuali di un altro agente. Il giorno dopo, quando è stato riportato nella sua cella, è stato nuovamente picchiato e insultato.
A fine aprile, l’agenzia ANSA ha diffuso alcune immagini che mostrano le violenze del carcere e che coinvolgono soprattuto un detenuto i 15 anni. I fotogrammi in bianco e nero mostrano un gruppo di agenti che aggrediscono il ragazzo, spinto contro un muro di quello che sembra essere un corridoio. Il detenuto è nudo e la violenza avviene vicino a delle scale, sulle quali - secondo la ricostruzione del Nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria - il ragazzo sarebbe stato trascinato. Gli agenti lo avrebbero spinto contro il muro, colpito più volte alla testa e al petto, fino a farlo cadere a terra, per poi prenderlo a calci. Il ragazzo sarebbe stato portato in infermeria, dove gli è stato fasciato un braccio, e poi di nuovo nella sua cella. Le immagini mostrano che dopo poco è stato nuovamente prelevato, condotto in un ufficio e picchiato di nuovo per otto minuti. Gli agenti coinvolti e ripresi dalle telecamere indossavano abiti civili. Questo episodio è dell’8 marzo scorso e fa parte del fascicolo di accuse che ha portato poi alla custodia cautelare di alcuni agenti.
La procura di Milano, in questi giorni, sta proseguendo con le interrogazioni ai ragazzi e ai detenuti coinvolti. Molti degli agenti non stanno rispondendo alle domande poste, mentre altri hanno ammesso di aver preso parte ai maltrattamenti, raccontando che il clima al carcere Beccaria è piuttosto pesante, che i turni sono lunghi e il personale è poco. Gli agenti sottoposti alle misure cautelari sono accusati di maltrattamento a danno di minori, di omissione, di abuso di potere e concorso nel reato di tortura, concorso nel reato di lesioni in danno a minori, aggravate dai motivi abietti e futili e concorso nel reato di falso ideologico, per aver dichiarato il falso in alcuni documenti ufficiali.
Il primo dicembre scorso, al Beccaria è arrivato un nuovo direttore, Claudio Ferrari, che raccontava così al Corriere della Sera le sue prime impressioni del penitenziario: «sono ottimista, ho subito notato un bello spirito di collaborazione e la volontà di investire sul personale che deve essere esperto e adeguarsi al numero di ospiti che cresce. Questo sarà imprescindibile: nel distretto si esegue un numero di provvedimenti che è il più elevato in Italia e con gradi di multi problematicità dei ragazzi sempre maggiori». In realtà, è anche grazie a lui se le violenze sono emerse, nelle intercettazioni della Procura di Milano si sente una conversazioni tra alcuni degli agenti indagati, che accusavano Ferrari di voler collaborare con le autorità per fermare le violenze. Uno degli agenti avrebbe detto, riferendosi a Ferrari: «Tu sei il direttore, tu ci devi proteggere, punto».
In totale, tredici agenti sono stati arrestati e altri otto sospesi. Nel frattempo, il ministero della Giustizia, ha mandato nuovo personale nel penitenziario, per un totale di 35 agenti che arriveranno nelle prossime settimane.
È singolare - per non dire altro - vedere il nome di Cesare Beccaria accostato ad un penitenziario dove avvengono fatti di questo tipo. È stato lui, nel 1764, a ipotizzare che la tortura dovesse sparire dalle modalità punitive proposte, definendola: «una crudeltà consacrata dall’uso nella maggior parte delle nazioni».
Ad oggi, nessun membro del governo si è espresso in merito alla situazione in cui riversano le carceri, neppure nel caso specifico dell’IPM Beccaria. Solo Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia, ha detto: «riprendiamo in mano la situazione». Perché, c’è stato un momento in cui l’avevamo tra le mani?
A cura di Benedetta Di Placido (@ben.detto)
Intervallo
Caitlin Clark ha 22 anni, ed è stata, fino a poche settimane fa, la guardia dell’Iowa Hawkeyes, la squadra di basket femminile che rappresenta l'Università dell'Iowa.
In soli quattro anni di carriera universitaria, Clark ha infranto il record di punteggio di tutti i tempi nel basket universitario e il record per il maggior numero di triple in una singola stagione. Con un totale di 3.685 punti segnati, ha superato il record femminile detenuto dal 1981 (i 3.649 punti di Lynette Woodard) e anche quello maschile, i 3.677 punti segnati da Pete Maravich tra il 1967 e il 1970.
Si parla per questo del "Caitlin Clark Effect", che sta rivoluzionando lo sport e suscitando l'interesse del pubblico per una nuova generazione di atlete femminili, facendo registrare ascolti mediatici e accordi di sponsorizzazione mai visti. Quest’anno, per la prima volta nella storia del basket femminile collegiale, i numeri degli spettatori del torneo March Madness hanno superato di gran lunga quelli del torneo maschile: quasi 19 milioni di persone hanno guardato la finale del campionato universitario, rendendola a partita di basket più vista - femminile o maschile, universitaria o professionistica - degli ultimi cinque anni, secondo ESPN.
A oggi, il basket femminile continua a soffrire di mancanza di investimenti, gravi disuguaglianze salariali e di opportunità rispetto al basket maschile. Di come Clark potrebbe cambiare per sempre the game, ne ha scritto il Financial Times, in un articolo qui.
A cura di Nicoletta Ionta (@nicolettaionta)
Da Generazione
Le liste e i partiti più singolari che (non) parteciperanno alle elezioni europee - di Filippo Ottani Sconza
Sono passati cinque anni dall’arresto di Julian Assange - di Francesco Miragliuolo
Mentre il Parlamento Europeo prova ad inserire l’aborto nella Carta dei diritti fondamentali, il governo mette i Pro Vita nei consultori - di Benedetta Di Placido e Alessia De Santis
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